Abstract
È il momento di cominciare a ripensare il concetto stesso di cimitero, oltre la realtà che lo configura come un luogo relegato in un recinto.
Che i cimiteri stiano morendo è un dato di fatto. La loro decomposizione è già cominciata nelle grandi metropoli, impensabile ma inevitabile. Bisogna cominciare a farsene una ragione, com’è inteso oggi: il cimitero è morto. Pace all’anima sua.
La nostra società oggi è caratterizzata da una cultura cattolica in cui non è più la Chiesa a recitare il ruolo di promotore. Il sacro è ancora alla base della nostra cultura ma ha mutato i suoi codici e si è secolarizzato. Sempre più spesso mischiamo, o meglio confondiamo il sacro e il profano, con la meraviglia e il timore di chi non accetta quest’atteggiamento (basti ricordare quali tensioni hanno provocato le vignette su Maometto pubblicate in Danimarca, sia fuori d’Europa sia nella nostra società sempre più multiculturale e multi religiosa).
Le comunità si sentono più legate per fede calcistica che per fede religiosa. La prima è capace di superare le differenze culturali razziali e religiose, cosa non sempre possibile o molto difficile per la seconda. …
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