Abstract
Anche dal punto di vista della temporalità alcuni cerimoniali funebri si mostrano particolarmente impegnativi prolungandosi nel tempo. In ragione di ciò si verificano presso le varie comunità etniche modifiche nell’estensione spaziale e temporale dei riti. Frequenti sono le forme di incompatibilità e di deritualizzazione.
E questo sia per dominare la paura, sia per ricucire il tessuto connettivo del gruppo e per riorganizzare le dinamiche interne della comunità che ha subìto la perdita. Anche se le modalità definitorie della morte variano fortemente tra i gruppi culturali, è tendenzialmente in comune l’interpretazione dell’evento come fatto negativo, un danno personale e sociale che colpisce i superstiti. In ragione di ciò attraverso comportamenti strutturati e codificati l’angoscia della morte trova allora un contenitore nel rito e può, in larga misura, essere superata. …
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